(riportiamo dal Settimanale 'In Folio', del 01-07-10)
Maurizio Maratea e Paolo Cambiaghi, assieme al Gruppo della Martesana Due, alla ribalta nel capoluogo
Teresa e Mabilia, dall'oratorio al Teatro Nuovo
Lo spettacolo in dialetto "Pover Crist in Paradis" conquista il prestigioso palcoscenico di piazza San Babila
Calcare il prestigioso palcoscenico del Nuovo di Milano, nell' ambito della terza edizione del Festival del Teatro Amatoriale in programma da oggi fino al 18 luglio. Una bella soddisfazione per chi ha iniziato a recitare quasi per gioco, oltre 26 anni fa. Anzi, «il coronamento di una carriera già costellata di grandi soddisfazioni». Parola di Maurizio Maratea, 49 anni, e Paolo Cambiaghi, 46, cemuschesi doc e rispettivamente dentista e direttore di banca. Ma conosciuti da tutti come la Teresa e la Mabilia, star del Gruppo Martesana Due.
Togliendosi camice e cravatta e vestendo i panni delle due pittoresche sciure, madre e figlia, hanno portato l'umorismo tipico della tradizione meneghina in giro per decine di teatri, riscuotendo ovunque applausi, assieme ai loro colleghi di compagnia, una quarantina in tutto tra attori e tecnici. Poco più di un hobby, molto meno di una professione cominciata alla fine degli anni '70, in oratorio, quando Maurizio e Paolo, allora giovani educatori al Sacer, si sono trovati a dover riempire, durante una recita di bimbi, le pause tra una scenetta e l'altra. «Abbiamo improvvisato e il risultato ha talmente divertito sia noi che il pubblico, che abbiamo deciso di riprovarci. Detto fatto. E dallo scherzo son passati quasi trent'anni» ricordano. Gli spettacoli? Tutti in dialetto, liberamente ispirati ai testi di Felice Musazzi, patron dei Legnanesi. «Ma con le debite distinzioni» precisano. Il grande giorno intanto si avvicina. Il debutto al Nuovo, con la commedia "Pover Crist in Paradis", è fissato per il 15 luglio, alle ore 20.45. «Invitiamo tutti i cernuschesi a venire a vederci e a sostenerci» ricordano Paolo e Maurizio. Già perché il pubblico potrà votare lo spettacolo migliore tra quelli in lizza al Festival votando via sms. Prima di salutarli non possiamo non chiedere loro una battuta da parte di Teresa e Mabilia. Che ci regalano due proverbi: «Sem nasù per patì... patem!». E «I danée fan daà, ma sensa danèe te fan crepà».
Togliendosi camice e cravatta e vestendo i panni delle due pittoresche sciure, madre e figlia, hanno portato l'umorismo tipico della tradizione meneghina in giro per decine di teatri, riscuotendo ovunque applausi, assieme ai loro colleghi di compagnia, una quarantina in tutto tra attori e tecnici. Poco più di un hobby, molto meno di una professione cominciata alla fine degli anni '70, in oratorio, quando Maurizio e Paolo, allora giovani educatori al Sacer, si sono trovati a dover riempire, durante una recita di bimbi, le pause tra una scenetta e l'altra. «Abbiamo improvvisato e il risultato ha talmente divertito sia noi che il pubblico, che abbiamo deciso di riprovarci. Detto fatto. E dallo scherzo son passati quasi trent'anni» ricordano. Gli spettacoli? Tutti in dialetto, liberamente ispirati ai testi di Felice Musazzi, patron dei Legnanesi. «Ma con le debite distinzioni» precisano. Il grande giorno intanto si avvicina. Il debutto al Nuovo, con la commedia "Pover Crist in Paradis", è fissato per il 15 luglio, alle ore 20.45. «Invitiamo tutti i cernuschesi a venire a vederci e a sostenerci» ricordano Paolo e Maurizio. Già perché il pubblico potrà votare lo spettacolo migliore tra quelli in lizza al Festival votando via sms. Prima di salutarli non possiamo non chiedere loro una battuta da parte di Teresa e Mabilia. Che ci regalano due proverbi: «Sem nasù per patì... patem!». E «I danée fan daà, ma sensa danèe te fan crepà».