sabato 17 luglio 2010

15 luglio: arriva la sera più lunga.


La grande notte era ormai alle porte.
Ci troviamo tutti - attori, truccatrici, sarte, tecnici e fotografi - alle 19.00 nei camerini del teatro, pronti per... mangiare un boccone.
L'ansia è ormai ai massimi, e ciascuno la tratta come riesce: qualcuno scatta di nervosismo, altri hanno assunto dei leggeri farmaci rilassanti, altri ancora fanno finta di non averne proprio, assumendo un atteggiamento distaccato, quasi snob. Non è improbabile girare per i camerini e vedere questo o quell'attore da solo, imbambolato a guardare il nulla, quasi in trance.
L'ansia è molto positiva, se poi si riesce a trasformare al momento opportuno in energie nervose, in adrenalina; l'ansia ci deve essere, anzi, guai se non ci fosse, ma deve restare sotto controllo.
I fotografi impazzano nei camerini, attenti a non dimenticare nessuno. Andiamo all'happy hour organizzato nei locali bar del teatro, ma sono davvero pochi gli attori che riescono a ingollare qualcosa.
Paolo tenta di alleggerire la tensione, dicendo:
"Fate come me: io non sono teso, penso a divertirmi, perchè difficilmente mi capiterà un'altra occasione come questa, e me la voglio godere."
Lodevole, ma pochi riescono a seguire il suo consiglio; invece la risposta più gettonata è quella relativa al percorso più breve verso la toilette. La domanda (e le motivazioni "retrostanti") ve la lascio immaginare...
Sempre in mezzo a mille scatti di obiettivi volutamente indiscretii, ci cambiamo, e di colpo dai diffusori interni del teatro giunge inaspettata un annuncio: "La mezza!"
Tutti ci guardiamo stupiti, poi qualcuno capisce: sono le 20.15, e manca solo mezzora all'inizio dello spettacolo. Ci mancava davvero questo scandire il tempo rimanente: la voce ci farà compagnia anche 15 minuti prima e infine 5 minuti prima...
E così siamo schierati dietro al sipario, pronti per il primo balletto, pronti per il colpo nello stomaco che la platea del Nuovo ci darà tra qualche minuto: circolano voci incontrollate, la platea è piena, il teatro è quasi esaurito, no no forse 700 persone su 1000...
E poi ancora: c'è in sala anche la Sandra (Musazzi, la figlia del famoso Felice Musazzi, ndr), c'è anche Antonio Provasio (la vera Teresa, ndr), anzi, ci sono tutti i Legnanesi, no solo qualcuno, sono venuti a vederci....
E' il momento più agognato: mi guardo intorno e vedo i miei compagni tesi e concentrati.
"Forza ragazzi" dice qualcuno.
"MerdaMerdaMerda!" risponde un altro.
"Siamo prontissimi: adesso la facciamo vedere noi a quelli là fuori..."
"MerdaMerdaMerda!!!"
"Concentràti, forza!"
E mentre ci confortiamo a vicenda così nel buio rassicurante, partono le prime note...
...poi la macchina del fumo inizia la sua opera discreta...
...poi scorre il sipario...
Dico: "Partiamo con la destra..." si accendono le luci.. "Ora!"
E siamo in ballo, il cuore a 4000 all'ora...

Dopo i primi due balletti (che -per inciso- sono andati splendidamente) arrivano generosi i primi scroscianti applausi; usciamo e ci guardiamo gli uni in faccia con gli altri: non poteva andare meglio! E l'ansia adesso dove è più? E' tutta adrenalina, ora!
E durerà fino alla fine.

Non so se vinceremo qualcosa, ma continuo a ripetermelo: io ho già vinto, perchè questa emozione non la scorderò più! Ci hanno tributato 10 minuti di applausi al termine dello spettacolo, e io non me ne ricordo tanti così...

Grazie, Milano. Grazie Teatro Nuovo! Grazie, amici tutti della Compagnia.
Comunque ci votino, abbiamo dimostrato di essere dei grandi!
Tutti, dal primo attore al più oscuro dei tecnici.

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