Regia e Staff

Il regno dietro le quinte.


La preparazione di uno spettacolo teatrale non è solo lunghe sessioni di prove e realizzazione di bei costumi. 
Molte infatti sono le fasi che precedono e seguono la messa in scena di una singola replica, e parimenti molti sono i tecnici impegnati in tutte queste operazioni. Sembrerà strano, ma ogni spettacolo prima di tutto deve essere adattato alla specifica struttura del teatro che lo ospiterà, perchè ogni teatro è sempre almeno un po' diverso dal precedente. 
Il primo lavoro da svolgere è dunque un sopralluogo fisico dello stabile: i responsabili tecnici e registi verificano le dimensioni del palcoscenico e del proscenio, ma anche l'altezza disponibile per i fondali, la qualità dell'impianto di illuminazione e di quello sonoro presenti nel teatro, la disponibilità e la dimensione dei camerini (ehi, saremo poi in 12 a cambiarci là dentro!), l'accessibilità per i nostri automezzi... 
In base ai risultati di questa prima fase, i registi decidono le eventuali modifiche che devono essere apportate alle singole 'entrate in scena', oppure ai balletti, o alle scenografie; i tecnici di conseguenza prevedono le eventuali modifiche da apportare ai fondali, e studiano possibili escamotages per superare eventuali limiti fisici della struttura ospitante. 
Qualche sera prima dello spettacolo si deve provvedere all'allestimento del teatro: tutta la compagnia (attori e tecnici) si riunisce presso il deposito ed insieme carichiamo i due automezzi di oggetti di vestiario e di materiali di scenografia necessari allo spettacolo. Ci si dirige quindi al teatro per mettere in opera i materiali: i tecnici sono insieme braccio e mente, mentre gli attori rappresentano poco più che bassa manovalanza. Ma tant'è: a ciascuno il suo momento; di certo tutti devono dare una mano. 
Arriva finalmente la sera della rappresentazione: tutti si trovano al teatro con molto anticipo rispetto all'ora di inizio dello spettacolo. Gli attori arrivano prima alla ricerca della dovuta concentrazione; essi portano con sè le proprie truccatrici, che sono figure importantissime: sono mogli e/o amiche che consentono agli attori di cambiarsi e di trasformarsi alla perfezione malgrado gli strettissimi tempi imposti dal copione. Si pensi infatti che mediamente il singolo attore protagonista si cambia d'abito almeno otto volte, e anche ognuno degli altri attori impersona almeno cinque diversi personaggi nella stessa sera. Sono necessari così sia massima concentrazione che il valido sostegno delle nostre 'donne' (le uniche presenti in compagnia).  
Ma non ci sono solo gli attori e le truccatrici che si muovono freneticamente dietro le quinte durante uno spettacolo: l'altro gruppo fondamentale di elementi sono i tecnici. Anch'essi arrivano con largo anticipo rispetto all'ora di inizio: quelli 'del suono' verificano l'impianto acustico, quelli 'delle luci' riprovano le successioni di illuminazione; ci sono poi quelli che si occupano dei fondali (gli sfondi delle scene: se ne cambiano in tutto 6), e quelli invece che si occupano degli arredi e degli altri oggetti di scena, compresa la sincronia delle aperture e chiusure dei sipari. Insomma, una gran organizzazione, che deve funzionare senza intoppi: l'errore di un tecnico è spesso evidente come e più di una battuta sbagliata di un attore. 
E si giunge alla fine dello spettacolo: siamo tutti stanchi, qualcuno magari un po' arrabbiato con se stesso perchè forse poteva fare meglio, ma comunque il pubblico si è divertito, e questo è quello che conta per noi. 
Ma se qualcuno pensa che, con l'ultima chiusura del sipario sia finita anche la serata, beh: si sbaglia. Bisogna smontare tutto e ripristinare il teatro come era prima! Ancora tutti insieme, tecnici e attori, lavoriamo di lena per svuotare palcoscenico e camerini dei nostri materiali, e caricarli sui nostri due automezzi. Si arrotolano le scenografie, si caricano gli arredi di scena e le strutture di fondale, si translano i costumi; e un'oretta dopo si ripongono in buon ordine al deposito, pronti per essere riutilizzati allo spettacolo successivo. 
Solo allora possiamo andare tutti a riposare!

I nostri registi

C'è chi può pensare che la regia di uno spettacolo teatrale si riduca a decidere come gli attori debbano muoversi sul palco.
Certo, molto è rappresentato da questo: qui a lato - per esempio - Paolo spiega agli attori e ai tecnici come i registi vorrebbero che si svolgesse il 'Gran Finale', un gioco di balletti, suoni e luci, la cui perfetta esecuzione è molto importante, sia perchè si svolge a sipario aperto e - si spera - con applausi scroscianti in corso, sia perchè è quello che resterà negli occhi degli spettatori quando andranno a casa.
In realtà i nostri registi, Maurizio e Paolo, fanno molto di più di questo: infatti, dopo aver studiato i testi, aver attribuito le parti a seconda delle inclinazioni di ciascuno, aver 'pensato' la dinamica dello spettacolo, la tipologia delle scenografie, il genere di balletti del varietà, a loro comunque tocca sempre l'ultima parola su ogni piccolo dettaglio di ciascun spettacolo, prima o replica che sia.




Il ruolo del regista inizia fin da subito, nella fase di sopralluogo e di allestimento del teatro in cui si terrà la singola rappresentazione.
E' un po' il punto di riferimento per i tecnici, che sanno meglio di tutti come operare, ma hanno comunque bisogno di sapere cosa 'vuole' il regista; e questi deve fare in modo che tutto lo staff lo comprenda bene.


 Paolo e Maurizio, qui con il tecnico Massimo, insieme a Francesca, Laura e Franco, prendono visione della qualità delle scenografie, e danno istruzioni su come centrarle rispetto alla dimensione del palcoscenico.
Tutte le scenografie e gli sfondi vengono messi in opera prima dell'inizio della rappresentazione, e in quel momento sono calibrati con luci, sipari e vele.
Questo consente ai tecnici di scena di poter effettuare velocemente il cambio delle scene, senza doverle poi regolare 'al buio'. 

Maurizio e Paolo, dopo che sono stati issati gli sfondi, qui si occupano di come l'impianto di illuminazione - già presente nel teatro che ci ospita - riesce a 'coprire' le scene nella loro totalità.
Spesso le luci preesistenti non sono sufficienti ad eliminare i coni d'ombra (quelli non voluti...), oppure 'sparano' troppo; in questi casi allora i nostri tecnici delle luci provvedono a regolarle, spostarle o ad integrarle con altri faretti aggiuntivi, o semplicemente diversi. Anche l'illuminazione, piena o soffusa, bianca o colorata, a tutta sala o spenta, rappresenta un 'arredo' scenico fondamentale. 

 Dopo aver montato le parti principali delle scenografie, un altro elemento fondamentale è sempre l'audio.
Qui Paolo sta 'ascoltando' la taratura dell'impianto fonico del teatro: sia in sala, come anche sul palco, non ci devono essere effetti di eco, nè tantomeno i fastidiosissimi fischi 'di ritorno'.
Quasi tutti i nostri attori (tranne Paolo, Maurizio e - volta per volta - qualcun altro personaggio chiave) recitano senza l'ausilio di un microfono personale; nei teatri con minore acustica, o in quelli più grossi, vengono aggiunti solo dei microfoni direzionali a bordo palco.
In una simile condizione è necessario che il livello di musica e rumori di sottofondo sia correttamente tarato sul volume delle voci degli attori, pena l'impossibilità per il pubblico - o per una parte di esso - di seguire agevolmente i dialoghi. 

Infine, dopo che tutti gli apparecchi sono stati installati, regolati e tarati ad uno ad uno singolarmente, bisogna valutare l'insieme dal punto di vista più importante: quello dello spettatore.
Paolo (o Maurizio) si siede allora in platea ad 'assistere' fittiziamente alla rappresentazione che metteremo in scena, spostandosi più volte nelle varie posizioni che saranno poi occupate dal pubblico, ed ordinando da lì le ultime messe a punto.


Solo adesso tutto è pronto: tocca a noi... 

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