sabato 12 giugno 2010

Conosciamoli meglio: Alberto Barteselli


Povercrist: Toh, ghe n'emm chi un alter...
Alberto: Sono Alberto Barteselli, e sono nato a Milano il 2 novembre 1962.
P: Oh, propri una bela data de nass! E ti 'CHI' te feè?
A: A me danno sempre ruoli di direttori/direttrici, oppure di carampane. E d'altronde nel mio caso l'altezza non farà bellezza, ma di certo gioca nella scelta del 'ruolo'.
P: Eh, già: alt e ciula...
A: E poi continuano a darmi incarichi di riferimento durante i balletti: non posso definirmi di certo primo ballerino - ovviamente - ma mi mettono sempre davanti: possibile che si devano affidare proprio a me?
P: Eh, già: la dumanda l'è propri quela. Perchè semper davant de tucc? Lassèm a stà!.. E come l'é che te se trouet chì a faa 'l pistola?
A: Qualche anno fa, nel 2005 mi pare, sono andato a vedere Paolo (Cambiaghi) e tutti gli altri in uno spettacolo ad Agrate: "Quel dì che i Pendolari 'inn rivà chi", e mi sono entusiasmato, con La Spagna, le Suore, la Nave dei Sogni, gli Emigranti, la Cugina d'America...
P: Por fioeu....
A: ..e qualche sera dopo Paolo mi ha invitato ad una riunione della compagnia. Incuriosito, sono andato, e sono tornato a casa con una camicetta da donna, un paio di scarpe con il tacco alto, e una gonna! Non ti dico la faccia di mia moglie...
P: Ecco, dimel no, che l'è mej! Quindi, quand'è che t'è faa el to debutto?
A. Ufficialmente lo stesso anno, a settembre, a Ronco per sostituire un attore che mancava. 'Tranquillo, qui giochiamo in casa' mi dicevano tutti 'Semplicemente parla a voce molto alta'. Ma quando si è aperto il sipario... quasi seicento persone davanti! Un tuffo al cuore!  Ma poi tutto è andato bene.
P: Pora gent, quej de Ronco: suportat a ti inscì da subit...
A: Da allora ho fatto già due spettacoli con questa compagnia, e oltre cinquantacinque repliche...
P: Ah, ma vantès noo, neh?!? L'è minga il caso... E quindi?
A: E quindi.. beh, recitare per me è una sensazione molto forte: dominare l'ansia, scaricare sul palco l'adrenalina che hai accumulato precedentemente, impersonare qualcuno e immedesimarsi nel tuo personaggio, ricevere gli applausi. Tutte attività che ti caricano e ti danno soddisfazione. E poi noi ci divertiamo...
P: Se te voeret dì coseè?
A: Per esempio, mi ricordo di quella volta che 'qualcuno' di noi si era rifatto il naso: alla replica successiva ognuno di noi si è sentito in dovere di aggiungere almeno una battuta fuori copione proprio su quella faccenda, finchè il poverino - tartassato - ha dovuto interrompere a metà una scena e rivolto al pubblico ha detto "Oh, basta. Adesso lo dico a tutti: mi sono rifatto il naso, va bene?". Non ti dico le risate, sia sul palco a scena aperta che anche in platea. Insomma, ci divertiamo anche noi, oltre a far divertire gli altri.
P: Ohè, ciaciarùn, basta inscì che il tò temp l'è giamò finì! E per Milan?
A: Milano è il culmine per un attore dilettante: e onestamente, qualche anno fa quando iniziai, non avrei mai pensato di poter arrivare a fare una esibizione in un grande teatro di Milano! Sarà fantastico!
P: Bona, grassie, Alberto. E anch'a ti un bel "in bocca al lupo" per Milàn!

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